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Presse syndicaliste italienne - 1921
 


Dans la grande de reconstruction d'après guerre, on voit oeuvrer sur le canton des entreprises comme la Maison France-Lanord et Bichaton, ou encore Vercelli (notamment à Ancerviller).
Comme l'écrivait L'Immeuble et la construction dans l'Est du 19 mars 1922 : «  Pas de matériaux boches pour reconstruire, pas d'ouvriers boches non plus, puisque nos entrepreneurs, ont assez de main d'oeuvre française et italienne, assez de gens expérimentés et bons travailleurs qui veulent se donner tout entiers à la remise en état de nos régions dévastées. »
Car l'Italie, qui s'était désengagée de la Triple-Alliance en mai 1915 pour s'engager immédiatement dans la Triple-Entente (sans cependant déclarer la guerre à l'Allemagne), entre après-guerre dans une période troublée, où bien des ouvriers se voient contraints d'aller chercher du travail ailleurs, et notamment en France.

Les ouvriers italiens syndicalistes de Meurthe-et Moselle ont leur hebdomadaire en langue italienne, «  Il Risveglio operaio » (Le réveil ouvrier), où ils expriment localement plusieurs revendications :
- «  le grand requin est l'entreprise Bichaton & C. », dont le directeur est accusé de maltraiter les ouvriers, au point de «  voir jeter leurs effets personnels dans la rue par ce sauvage autoritaire et sans éducation, pour faire place à d'autres qui arrivent (mais qui ont la chance de ne pas être italien) »
- sur l'égalité des salaires, puisque «  alors que les travailleurs italiens sont soumis à des emplois de plus en plus durs et perçoivent 2,50 fr de l'heure, les travailleurs français perçoivent 2,80 et 3 par heure. »

Est-ce ce «  signor Bayer » le directeur tant haï, ancien ouvrier, menacé par cette phrase finale : «  M. Bayer ne veut pas comprendre que, avec la violence, rien ne s'oppose à la nôtre. Oeil pour œil, dent pour dent » ?


Il Risveglio operaio
organo delle unioni dei sindicati della Meurthe-et-Moselle e della Meuse
Ed. Nancy

  • 5 mars 1921

EMBERMÉNIL
Compagni,
Come la tanto esaltata « union sacrée», sia ormai una chimera, Io dimostrano i fatti che qui si svolgono, tutti a danno e disonore degli italiàni che qui lavorano.
Davanti alle più insultanti imposizioni di un uomo che è abile solamente a rinfacciare l'ospitalità francese : che devono pagare a cosi caro prezzo.
La vita indecorosa che qui si passa, si passa anche in tutta la zona di Blamont e dintorni; il grosso pescecane è l' intrapresa Bichaton & C., che ha al suo fianco un antico operaio, che, per Ia... dabbe-naggine di detto impresario, è stato assunto alla mansione di direttore. Questi è il guarda-ciurma.
Non ci stupiamo. Finchè saremo cosi disgregati, finchè saremo delle pecore, il lupo ci mangerà sempre.
Sotto il suo degno mestiere di sanguisuga, molti operai italiani, opérai coscienti, fanno il loro fardello e partono di qui, ove troppo ci si fa sentire I'arnarezza del pane altrui; mentre altri più bisognosi soffocano magari la loro fierezza, e restano : restano qui, costretti a vedere gettare le loro masserizie nella strada da questo selvaggio ed ineducato autoritario, per far posto ad altri che arrivano (ma che hanno la fortuna di non essere italiani).
Cosi la «  union sacrée » che servi mirabilmente al macello mondiale, ora servirà di monito a voi, o compagni, e vi consiglierà ad unirvi. Uniti e compatti, saremo forti per i nostri diritti e li difenderemo dalla cupidigia capitalistica, proleggendoli pure contra la malvagità di vilissimi parassiti e leccapiattini.
Compagni, organizzatevi !
Una recluta.

  • 19 mars 1921

EMBERMÉNIL
Fraternità ed eguaglianza.
In materia di fraternità, né hanno lo esempio e la prova gli operai di qui, che sono sottoposti a mille soprusi per parte di alcuni... incoscienti.
Di eguaglianza poi non se ne parla. E noi non ne reclamiamo tanta: la uguaglianza dei salari. Noi emigranti italiani, non ci lamentiamo della parte di limoni spremuti che qui rappresentiamo.
Il diritto alla vita, ad un pane meno sudato, il sangue stesso, la qualità medesima della razza nostra, ci pone spontaneo alla gola il grido di ribellione.
Ecco perchè non tacciamo le irigiustizie di cui ci angustiano.
Mentre gli operai italiani sono sottoposti ai lavori più duri e più difficili e percepiscono fr. 2,50 all ora, gli operai francesi ne percepiscono 2,80 e 3 all'ora.
In omaggio alla eguaglianza, questo certamente e poco allettevole per noi.
Noi, che portiamo ancora nei nostri cuori gli atroci ricordi di questa guerra che avrebbe dovuto aflratellarci, pensiamo tristamente al giogo che ci opprime.
Parità di salari. Quelle che noi in ltalia reclameremmo incrociando le braccia, qui Io domandiamo in maniera quasi paurosa, corne se cio' non fosse un nostro diritto.
Quando i nostri sfruttatori ci accorderanno questa parità ? Ma gli operai cominciano ad aprire gli occhi, ,e prova ne è la sottoscrizione a favore del loro caro giornale. Se non si smetterà il sistema umiliante che ancora qui si usa, possono attendersi delle non gradite sorprese da parte di noi emigranti, che siamo stanchi di tante ingiustizie e soprusi.
E se il signor Bayer non vorrà comprende che colla violenza nulla si ottiene noi opporremo la nostra. Occhio per occhio, dente per dente e si accorgera a suo danno quanto vale l'operaio organizzato forte dei suoi diritti e cosciente.
Una recluta.

 

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