Dans la grande de
reconstruction d'après guerre, on voit oeuvrer sur le canton des
entreprises comme la Maison France-Lanord et Bichaton, ou encore
Vercelli (notamment à Ancerviller).
Comme l'écrivait L'Immeuble et la
construction dans l'Est du 19 mars 1922 : « Pas de
matériaux boches pour reconstruire, pas d'ouvriers boches non
plus, puisque nos entrepreneurs, ont assez de main d'oeuvre
française et italienne, assez de gens expérimentés et bons
travailleurs qui veulent se donner tout entiers à la remise en
état de nos régions dévastées. »
Car l'Italie, qui s'était désengagée de la Triple-Alliance
en mai 1915 pour s'engager immédiatement dans la Triple-Entente
(sans cependant déclarer la guerre à l'Allemagne), entre
après-guerre dans une période troublée, où bien des ouvriers se
voient contraints d'aller chercher du travail ailleurs, et
notamment en France.
Les ouvriers italiens syndicalistes de Meurthe-et Moselle ont
leur hebdomadaire en langue italienne, « Il Risveglio operaio
» (Le réveil ouvrier), où ils expriment localement plusieurs
revendications :
- « le grand requin est l'entreprise Bichaton & C. », dont le
directeur est accusé de maltraiter les ouvriers, au point de «
voir jeter leurs effets personnels dans la rue par ce sauvage
autoritaire et sans éducation, pour faire place à d'autres qui
arrivent (mais qui ont la chance de ne pas être italien) »
- sur l'égalité des salaires, puisque « alors que les
travailleurs italiens sont soumis à des emplois de plus en plus
durs et perçoivent 2,50 fr de l'heure, les travailleurs français
perçoivent 2,80 et 3 par heure. »
Est-ce ce « signor Bayer » le directeur tant haï, ancien
ouvrier, menacé par cette phrase finale : « M. Bayer ne veut pas
comprendre que, avec la violence, rien ne s'oppose à la nôtre.
Oeil pour œil, dent pour dent » ?
Il Risveglio operaio
organo delle unioni dei sindicati della Meurthe-et-Moselle e
della Meuse
Ed. Nancy
EMBERMÉNIL
Compagni,
Come la tanto esaltata « union sacrée», sia ormai una chimera, Io
dimostrano i fatti che qui si svolgono, tutti a danno e disonore
degli italiàni che qui lavorano.
Davanti alle più insultanti imposizioni di un uomo che è abile
solamente a rinfacciare l'ospitalità francese : che devono
pagare a cosi caro prezzo.
La vita indecorosa che qui si passa, si passa anche in tutta la
zona di Blamont e dintorni; il grosso pescecane è l' intrapresa
Bichaton & C., che ha al suo fianco un antico operaio, che, per Ia... dabbe-naggine di detto impresario, è stato assunto alla
mansione di direttore. Questi è il guarda-ciurma.
Non ci stupiamo. Finchè saremo cosi disgregati, finchè saremo
delle pecore, il lupo ci mangerà sempre.
Sotto il suo degno mestiere di sanguisuga, molti operai italiani,
opérai coscienti, fanno il loro fardello e partono di qui, ove
troppo ci si fa sentire I'arnarezza del pane altrui; mentre
altri più bisognosi soffocano magari la loro fierezza, e restano
: restano qui, costretti a vedere gettare le loro masserizie
nella strada da questo selvaggio ed ineducato autoritario, per
far posto ad altri che arrivano (ma che hanno la fortuna di non
essere italiani).
Cosi la « union sacrée » che servi mirabilmente al macello
mondiale, ora servirà di monito a voi, o compagni, e vi
consiglierà ad unirvi. Uniti e compatti, saremo forti per i
nostri diritti e li difenderemo dalla cupidigia capitalistica,
proleggendoli pure contra la malvagità di vilissimi parassiti e
leccapiattini.
Compagni, organizzatevi !
Una recluta.
EMBERMÉNIL
Fraternità ed eguaglianza.
In materia di fraternità, né hanno lo esempio e la prova gli
operai di qui, che sono sottoposti a mille soprusi per parte di
alcuni... incoscienti.
Di eguaglianza poi non se ne parla. E noi non ne reclamiamo
tanta: la uguaglianza dei salari. Noi emigranti italiani, non ci
lamentiamo della parte di limoni spremuti che qui rappresentiamo.
Il diritto alla vita, ad un pane meno sudato, il sangue stesso,
la qualità medesima della razza nostra, ci pone spontaneo alla
gola il grido di ribellione.
Ecco perchè non tacciamo le irigiustizie di cui ci angustiano.
Mentre gli operai italiani sono sottoposti ai lavori più duri e
più difficili e percepiscono fr. 2,50 all ora, gli operai
francesi ne percepiscono 2,80 e 3 all'ora.
In omaggio alla eguaglianza, questo certamente e poco
allettevole per noi.
Noi, che portiamo ancora nei nostri cuori gli atroci ricordi di
questa guerra che avrebbe dovuto aflratellarci, pensiamo
tristamente al giogo che ci opprime.
Parità di salari. Quelle che noi in ltalia reclameremmo
incrociando le braccia, qui Io domandiamo in maniera quasi
paurosa, corne se cio' non fosse un nostro diritto.
Quando i nostri sfruttatori ci accorderanno questa parità ? Ma
gli operai cominciano ad aprire gli occhi, ,e prova ne è la
sottoscrizione a favore del loro caro giornale. Se non si
smetterà il sistema umiliante che ancora qui si usa, possono
attendersi delle non gradite sorprese da parte di noi emigranti,
che siamo stanchi di tante ingiustizie e soprusi.
E se il signor Bayer non vorrà comprende che colla violenza
nulla si ottiene noi opporremo la nostra. Occhio per occhio,
dente per dente e si accorgera a suo danno quanto vale l'operaio
organizzato forte dei suoi diritti e cosciente.
Una recluta. |